Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2020

La lezione

Allora, ragazzi, torniamo a parlare del ventunesimo secolo e dei fatti clamorosi che segnarono l’inizio di quel tempo lontano. Era iniziato quel duemilaventi fra frizzi lazzi salti ed allegria c’era chi lo chiamava ventiventi   chi giocava con la palindromia e poi chi spergiurava - ma gli storici lo danno per incerto – che cominciò lo 02022020. La ruota girava a tutto regime tintinnavano le borse rombavano gli aerei gli eserciti presidiavano i confini chi guadagnava l’uno chi il cinque chi il diecimila ma insomma si mangiava si ubriacava tutto scorreva con regolarità. Io non so che anatemi che infauste magarie ma certo lì un pulsante si inceppò succede con i numeri palindromi s’era scampato il baco del millennio e chi se l’aspettava il ventiventi! eppure il buco nero s’è azionato e tutto dentro gli è precipitato. Eccoli arrivare il monaco dagli occhi bianchi dei tremori d’infanzia, i bambini non segnati che vagavano su bia

Milano ai tempi del corona

Ho sempre amato la fantascienza. Non tanto, per la verità, quella “tecnologica”. E ancor meno i filmetti – anche se riconosco loro un certo fascino – di supereroi che con armi fulminanti combattono contro il male. Di più sono attratto dalla fantascienza “sociologica”; ossia dalle ipotesi più o meno fantastiche su come le nostre organizzazioni sociali evolveranno nel tempo, davanti a sollecitazioni oggi imprevedibili. Ma mi attirano anche le narrazioni che includono spettri, incubi collettivi: soltanto nella misura in cui ipotizzano reazioni interiori, irrazionali quanto verosimili, che più che inventare ci dicono quel che sta scritto nella nostra mente da sempre, e che noi cerchiamo, più o meno disperatamente, di nascondere, di seppellire nell’inconscio, di occultare. Milano in questi giorni somiglia a un film di fantascienza, del genere “sopravvissuti”. C’è poca gente che gira per le strade, la metro va avanti e indietro semivuota, nel suo andirivieni ora nudo e quindi folle. Le