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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

La pigrizia dei parlamentari

La discussione è: il presidente della Repubblica può mandare a casa queste Camere se prima non concepiscono, discutono e infine approvano due leggi elettorali coerenti alla Camera e al Senato? Perché per questo si è formato il governo Gentiloni, per fare la legge elettorale. Se no non si potevano indire le elezioni anticipate. E se invece non scrivono la legge elettorale, che cosa ci stanno a fare? Già… roba che Mattarella potrebbe chiuderli tutti in una Camerona e non farli uscire da lì se prima non cavano una legge. Io però se fossi il presidente della Repubblica non li costringerei a stare chiusi per far questo. Ma per fare una legge che regoli il fine vita, e una che garantisca la potestà dei genitori gay. E poi per una legge che costringa tutti a pagare le tasse in maniera equa e progressiva. Poi una legge che garantisca la stessa Sanità a tutti a prescindere dalla ricchezza. Poi una che punisca sul serio la violenza e la prepotenza di genere, alle prime avvisaglie e non a deli

Ma esistono ancora i libri?

MA ESISTONO ANCORA I LIBRI? Cari lettori, non so se vi è mai capitato di leggere un libro. Se non vi è capitato, non sentitevi in colpa; e soprattutto non provate a mentire, fingendo di riportare un titolo orecchiato nel telegiornale, o magari provando a citare “Fai bei sogni”, di cui avete soltanto visto il film. Non datevi pena: nell’ultimo anno 60 italiani su 100 non hanno letto un libro; ma la percentuale sale se consideriamo le regioni del Sud. Dunque se vivete in Calabria e l’anno scorso non avete letto neanche un libro siete in  buona compagnia, siete maggioritari, perché 70 calabresi su 100 hanno fatto così. Tuttavia, se siete fra questi, disponete di una occasione stimolante: perché a questo punto si tratta di provare una esperienza del tutto nuova, che potrebbe sorprendervi. Ma io mi rivolgo anche a quella minoranza un po’ smarrita che invece i libri li legge, e non si chiede perché lo fa (a meno che a spingerli sia solo la spocchia, ma a questo punto vi consiglio di

Cani, gatti e immigrati

Anche negli ambienti più evoluti, più progressisti, le espressioni di intolleranza verso gli immigrati, che “dovrebbero stare a casa loro”, che “ci hanno invaso”, che “ci tolgono il lavoro”, sono all’ordine del giorno. È bizzarro che questo accada ad esempio fra persone che hanno sofferto e soffrono la medesima emarginazione. Ancora oggi il razzismo a nord verso i meridionali è evidente; eppure questi meridionali non si fanno scrupolo a riversare la stessa assurda insofferenza verso quelli che vengono dall’Africa. Fra questi ci sono anche molti sedicenti cattolici. Se costoro leggessero anche di sfuggita qualche pagina a caso del Vangelo scoprirebbero che la Terra è di Dio. Che è assurdo alzare muri, tracciare fili spinati. Che non abbiamo il diritto di escludere nessuno, perché siamo tutti liberi e uguali. Eppure i nostri anni, e gli anni a  venire, sono destinati ad essere caratterizzati dalla costruzione di nuovi muri. Le frontiere dell’Europa sono ormai protette da barrier

Vi consiglio un libro

Dal premio Nobel Mo Yan ci arriva “I quarantuno colpi”, pubblicato da Einaudi. È un romanzo che merita di essere letto. Questo numero chiave, 41, qui significa almeno tre cose. I quarantuno capitoli in cui si articola il libro. I quarantuno colpi di mortaio che a un certo punto il protagonista spara contro il capo villaggio. E la leggenda che viene riportata di uno che sarebbe riuscito, in un giorno, a fare l’amore con 41 donne diverse. In effetti, se non si intitolasse così, il titolo più appropriato sarebbe “la carne”, che peraltro evocherebbe una storia significativa del cinema italiano. Ma qui la carne non è rivolta tanto al significato sessuale, quanto a un erotismo morboso che il protagonista sprigiona proprio verso l’alimento. È in effetti la storia di una ossessione, che scaturisce dalla privazione che Luo Xiaotong ha subito lungo tutta la sua infanzia: del desiderio smanioso di quel tipo di cibo che peraltro, per le sue vicende, è condannato a vedere in continuazione tutt’int

Che noia queste leggi elettorali!

Se avete intenzione di diventare deputati o senatori, c’è poco da fare: dovete sforzarvi di capirci qualcosa, fra collegi uninominali, meccanismi dei resti, listini bloccati. D’altra parte un po’ di soldi dovrete investirli, quindi potete pagare qualcuno che studia tutto per voi, un po’ come andare dal commercialista. Ma per fortuna questa cosa riguarda solo qualche migliaio di persone; poi restano sessanta milioni di italiani che hanno solo l’interesse ad essere adeguatamente rappresentati. E dunque la legge elettorale conta perché possa rendere possibile quella grande voglia di partecipazione diretta che è stata espressa con quel gigantesco “no” al referendum del dicembre scorso. È qui che entrano in ballo i vari meccanismi elettorali. In questo dibattito la cosa che guida i partiti è il calcolo della convenienza: quanti seggi in più si possono guadagnare con un sistema o con un altro. Poi tanti pongono il problema della governabilità: dicono che il giorno dopo le elezioni bis

Viva la magistratura?

Due notizie, fra le tante riportate dai media in questi giorni, vorrei provare a incrociare, perché mi sembra che possono stimolare una riflessione. La prima è il ritorno alle cronache di colui che fu il presidente della Camera. Non se ne parlava da qualche tempo. Ma Fini fu, nel centrodestra, l'alternativa seria, credibile, addirittura "etica" a quel Berlusconi che veniva travolto dagli scandali cabarettistici, che annaspava fra brindisi e pasticche di viagra mentre provava a convincere impassibili interlocutori internazionali che la sua giovinetta preferita era la nipote di Mubarak. No, Fini no, lui era altra cosa: magari fascista due punto zero, ma dai solidi principi morali. Ora questa figurina annega definitivamente al largo di Montecarlo. L'altra notizia è l'apertura della selezione nazionale, da parte del Movimento Cinque Stelle, per i posti che probabilmente si liberano di ministro del governo italiano. Essendo il Cinquestelle il concorrente favorito a v