I POETI DENUNCIANO IL NUOVO RAZZISMO
Anche i poeti decidono di far sentire la loro voce, in questo
tempo in cui l’”homo homini lupus” sembra venire elevato a legge, e i governi
di diversi paesi del mondo chiudono le loro frontiere in faccia a quanti
cercano una via di scampo dalla guerra, dalla dittatura o anche semplicemente
dalla miseria.
Lo fanno usando i loro strumenti: riflettendo, nelle loro
poesie, sul nuovo razzismo che emerge nella pancia dell’Occidente, e spesso è
assecondato dai governi.
A darne notizia è “Capoverso”, semestrale di poesia, che
dedica uno speciale a “Poeti e popoli migranti”. Che contiene contributi, fra
gli altri, di Mariella Bettarini, Donatella Bisutti, Maurizio Cucchi, Anna Maria Curci, Giuseppe Langella, Giorgio Linguaglossa, Giulia Niccolai, Guido Oldani, Gino Scartaghiande, Mauro Toffetti. Nel presentare il numero, il
coordinatore Franco Dionesalvi scrive: “Quello che sconcerta è lo sfrenato
incitamento dei sentimenti più bruti e irrazionali che albergano un po’ dentro
tutti noi. E che tuttavia andrebbero sviscerati e curati, piuttosto che elevati
a decalogo di comportamento”.
“Capoverso”, numero 36, è edito da Orizzonti Meridionali.
Chi fosse interessato può richiederlo all'editore, scrivendo a: alimena.franco@gmail.com
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