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A casa loro

I migranti "noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro" : a scriverlo è Matteo Renzi. Su questa linea dei migranti che non devono assolutamente venire qui, vanno bloccati alla frontiera e devono semmai essere aiutati a casa loro, si potrebbe creare una maggioranza vastissima in Parlamento, che va da Renzi a Salvini, da Berlusconi alla Meloni, e potrebbe ottenere almeno l’astensione dei Cinquestelle, che sulla questione hanno finora tenuto posizioni alquanto contorte. In cosa consista questo aiuto a casa loro, se lanciando derrate alimentari con gli elicotteri o foraggiando i dittatori locali, è questione che evidentemente non interessa a nessuno. Frattanto sono stati resi noti i risultati di un dossier statistico di Idos, che ci informa che gli e migrati italiani sono tanti quanto nell’immediato dopoguerra: “ L’emigrazione degli italiani all’estero, dopo gli intensi movimenti ...

Giovanni Franzoni

Se n’è andato Giovanni Franzoni, uno di quei sacerdoti che a Roma, come Enzo Mazzi a Firenze, negli anni Settanta propugnarono un modo diverso di fare chiesa, imperniandola non su burocratiche gerarchie ma sugli ultimi, sui diseredati della Terra, come aveva insegnato qualcuno venti secoli fa e come da tempo non accadeva più. A cominciare dalla messa, che decisero di intendere in altro modo, non più come rito gerarchico ma come assemblea. E per questo furono sospesi “a divinis”, e poi ridotti allo stato laicale. Oggi il modo migliore di ricordarlo è forse quello di riflettere sulle parole che lui ha scritto sulla morte: “ Molti ancora si rappresentano la morte come un evento tremendo nelle mani di un Dio creatore e signore, giustiziere e punitore di quanti non riconoscono la sua sovranità assoluta. La morte è rappresentata come un essere estraneo, cavalcante un destriero scheletrico e agitante una falce con la quale uccide i viventi e li sottopone al Dio giudice; ma questa vision...

Deny e Briciola

Tutto cominciò quando Marco se ne accorse, e si precipitò a chiamare la mamma. -          Mamma, mamma, Lucy… parla! -          - Sì, certo, caro, sono contenta. -          Ma non hai capito! Parla davvero, mamma, ha pronunciato il mio nome. -          Va bene, va bene, ora vengo a vedere. E così la signora Tina rimase senza parole. Perché non si trattava di un verso, né di un rantolo, né di uno sbrodolamento, come era abituata a fare. No, Lucy aveva proprio pronunciato la parola “Marco”. Con tanto di iniziali e di finali, di scansione delle sillabe, e persino di perfetta pronuncia della erre. Già. Ah, scusate! Per farvi rendere conto della situazione, devo precisarvi che Marco era un bambino, e Lucy era una gatta. Di lì a poco i giornali, le televisioni, i reporter on line erano tutti là. Persino il talk s...

La pigrizia dei parlamentari

La discussione è: il presidente della Repubblica può mandare a casa queste Camere se prima non concepiscono, discutono e infine approvano due leggi elettorali coerenti alla Camera e al Senato? Perché per questo si è formato il governo Gentiloni, per fare la legge elettorale. Se no non si potevano indire le elezioni anticipate. E se invece non scrivono la legge elettorale, che cosa ci stanno a fare? Già… roba che Mattarella potrebbe chiuderli tutti in una Camerona e non farli uscire da lì se prima non cavano una legge. Io però se fossi il presidente della Repubblica non li costringerei a stare chiusi per far questo. Ma per fare una legge che regoli il fine vita, e una che garantisca la potestà dei genitori gay. E poi per una legge che costringa tutti a pagare le tasse in maniera equa e progressiva. Poi una legge che garantisca la stessa Sanità a tutti a prescindere dalla ricchezza. Poi una che punisca sul serio la violenza e la prepotenza di genere, alle prime avvisaglie e non a deli...

Ma esistono ancora i libri?

MA ESISTONO ANCORA I LIBRI? Cari lettori, non so se vi è mai capitato di leggere un libro. Se non vi è capitato, non sentitevi in colpa; e soprattutto non provate a mentire, fingendo di riportare un titolo orecchiato nel telegiornale, o magari provando a citare “Fai bei sogni”, di cui avete soltanto visto il film. Non datevi pena: nell’ultimo anno 60 italiani su 100 non hanno letto un libro; ma la percentuale sale se consideriamo le regioni del Sud. Dunque se vivete in Calabria e l’anno scorso non avete letto neanche un libro siete in  buona compagnia, siete maggioritari, perché 70 calabresi su 100 hanno fatto così. Tuttavia, se siete fra questi, disponete di una occasione stimolante: perché a questo punto si tratta di provare una esperienza del tutto nuova, che potrebbe sorprendervi. Ma io mi rivolgo anche a quella minoranza un po’ smarrita che invece i libri li legge, e non si chiede perché lo fa (a meno che a spingerli sia solo la spocchia, ma a questo punto vi consigli...

Cani, gatti e immigrati

Anche negli ambienti più evoluti, più progressisti, le espressioni di intolleranza verso gli immigrati, che “dovrebbero stare a casa loro”, che “ci hanno invaso”, che “ci tolgono il lavoro”, sono all’ordine del giorno. È bizzarro che questo accada ad esempio fra persone che hanno sofferto e soffrono la medesima emarginazione. Ancora oggi il razzismo a nord verso i meridionali è evidente; eppure questi meridionali non si fanno scrupolo a riversare la stessa assurda insofferenza verso quelli che vengono dall’Africa. Fra questi ci sono anche molti sedicenti cattolici. Se costoro leggessero anche di sfuggita qualche pagina a caso del Vangelo scoprirebbero che la Terra è di Dio. Che è assurdo alzare muri, tracciare fili spinati. Che non abbiamo il diritto di escludere nessuno, perché siamo tutti liberi e uguali. Eppure i nostri anni, e gli anni a  venire, sono destinati ad essere caratterizzati dalla costruzione di nuovi muri. Le frontiere dell’Europa sono ormai protette da bar...

Vi consiglio un libro

Dal premio Nobel Mo Yan ci arriva “I quarantuno colpi”, pubblicato da Einaudi. È un romanzo che merita di essere letto. Questo numero chiave, 41, qui significa almeno tre cose. I quarantuno capitoli in cui si articola il libro. I quarantuno colpi di mortaio che a un certo punto il protagonista spara contro il capo villaggio. E la leggenda che viene riportata di uno che sarebbe riuscito, in un giorno, a fare l’amore con 41 donne diverse. In effetti, se non si intitolasse così, il titolo più appropriato sarebbe “la carne”, che peraltro evocherebbe una storia significativa del cinema italiano. Ma qui la carne non è rivolta tanto al significato sessuale, quanto a un erotismo morboso che il protagonista sprigiona proprio verso l’alimento. È in effetti la storia di una ossessione, che scaturisce dalla privazione che Luo Xiaotong ha subito lungo tutta la sua infanzia: del desiderio smanioso di quel tipo di cibo che peraltro, per le sue vicende, è condannato a vedere in continuazione tutt’int...