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L'Ottobre

Chissà come sarebbe stato, se fosse andata diversamente. Se i Soviet ci fossero ancora, se fossero i consigli di fabbrica a gestire le imprese e non i padroni. Se fosse il Presidium del Soviet Supremo a decidere le politiche economiche del paese, e quelle internazionali. Il fatto è che, a un certo punto del processo, qualcosa non ha funzionato. Ma qualcosa di enorme, mica da poco. Secondo il pensiero marxiano la rivoluzione si doveva evolvere nella fase due: lo Stato doveva progressivamente ridursi, arretrare, fino a dissolversi. E al suo posto doveva affermarsi la comunità di liberi e di uguali, senza classi, senza organizzazioni repressive, senza leggi. La realizzazione finalmente di una società davvero umana, governata solo dalla solidarietà e dalla ragione. Ma invece è andata in tutt’altro modo. La dittatura del proletariato, che doveva guidare il viaggio verso il comunismo, è degenerata in una dittatura spietata, di pochi uomini, e talvolta di uno solo. Poi l’Unione Sovieti...

Come si diventa docenti universitari

Un amico docente universitario, quando commenta azioni, comportamenti umani, tende spesso a concludere “è una questione di do ut des”. Lui lo dice con amara ironia, ma si riferisce a un modo di intendere i rapporti che è frequente nel suo mondo. Ora un intervento della magistratura ha tolto il coperchio a una maniera di concepire i concorsi e le acquisizioni di posti assai frequente nelle nostre università, anche se è chiaro che si è scoperta l’acqua calda. C’è da sperare che si vada fino in fondo, e che non ci si limiti a un singolo settore di una singola università. Ma il problema è assai complesso. Perché è sulle baronie che si regge da sempre tutto quel sistema. Non sempre e ovunque, certamente. Ma spesso e volentieri. Allora come si fa a bonificarlo?  Quei docenti considerano il potere di scelta di ricercatori e simili come una prerogativa del loro status. Nutrono un sentimento di invidia verso i politici, che hanno più potere pur essendo ben più ignoranti di loro; e scar...

A casa loro

I migranti "noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro" : a scriverlo è Matteo Renzi. Su questa linea dei migranti che non devono assolutamente venire qui, vanno bloccati alla frontiera e devono semmai essere aiutati a casa loro, si potrebbe creare una maggioranza vastissima in Parlamento, che va da Renzi a Salvini, da Berlusconi alla Meloni, e potrebbe ottenere almeno l’astensione dei Cinquestelle, che sulla questione hanno finora tenuto posizioni alquanto contorte. In cosa consista questo aiuto a casa loro, se lanciando derrate alimentari con gli elicotteri o foraggiando i dittatori locali, è questione che evidentemente non interessa a nessuno. Frattanto sono stati resi noti i risultati di un dossier statistico di Idos, che ci informa che gli e migrati italiani sono tanti quanto nell’immediato dopoguerra: “ L’emigrazione degli italiani all’estero, dopo gli intensi movimenti ...

Giovanni Franzoni

Se n’è andato Giovanni Franzoni, uno di quei sacerdoti che a Roma, come Enzo Mazzi a Firenze, negli anni Settanta propugnarono un modo diverso di fare chiesa, imperniandola non su burocratiche gerarchie ma sugli ultimi, sui diseredati della Terra, come aveva insegnato qualcuno venti secoli fa e come da tempo non accadeva più. A cominciare dalla messa, che decisero di intendere in altro modo, non più come rito gerarchico ma come assemblea. E per questo furono sospesi “a divinis”, e poi ridotti allo stato laicale. Oggi il modo migliore di ricordarlo è forse quello di riflettere sulle parole che lui ha scritto sulla morte: “ Molti ancora si rappresentano la morte come un evento tremendo nelle mani di un Dio creatore e signore, giustiziere e punitore di quanti non riconoscono la sua sovranità assoluta. La morte è rappresentata come un essere estraneo, cavalcante un destriero scheletrico e agitante una falce con la quale uccide i viventi e li sottopone al Dio giudice; ma questa vision...

Deny e Briciola

Tutto cominciò quando Marco se ne accorse, e si precipitò a chiamare la mamma. -          Mamma, mamma, Lucy… parla! -          - Sì, certo, caro, sono contenta. -          Ma non hai capito! Parla davvero, mamma, ha pronunciato il mio nome. -          Va bene, va bene, ora vengo a vedere. E così la signora Tina rimase senza parole. Perché non si trattava di un verso, né di un rantolo, né di uno sbrodolamento, come era abituata a fare. No, Lucy aveva proprio pronunciato la parola “Marco”. Con tanto di iniziali e di finali, di scansione delle sillabe, e persino di perfetta pronuncia della erre. Già. Ah, scusate! Per farvi rendere conto della situazione, devo precisarvi che Marco era un bambino, e Lucy era una gatta. Di lì a poco i giornali, le televisioni, i reporter on line erano tutti là. Persino il talk s...

La pigrizia dei parlamentari

La discussione è: il presidente della Repubblica può mandare a casa queste Camere se prima non concepiscono, discutono e infine approvano due leggi elettorali coerenti alla Camera e al Senato? Perché per questo si è formato il governo Gentiloni, per fare la legge elettorale. Se no non si potevano indire le elezioni anticipate. E se invece non scrivono la legge elettorale, che cosa ci stanno a fare? Già… roba che Mattarella potrebbe chiuderli tutti in una Camerona e non farli uscire da lì se prima non cavano una legge. Io però se fossi il presidente della Repubblica non li costringerei a stare chiusi per far questo. Ma per fare una legge che regoli il fine vita, e una che garantisca la potestà dei genitori gay. E poi per una legge che costringa tutti a pagare le tasse in maniera equa e progressiva. Poi una legge che garantisca la stessa Sanità a tutti a prescindere dalla ricchezza. Poi una che punisca sul serio la violenza e la prepotenza di genere, alle prime avvisaglie e non a deli...

Ma esistono ancora i libri?

MA ESISTONO ANCORA I LIBRI? Cari lettori, non so se vi è mai capitato di leggere un libro. Se non vi è capitato, non sentitevi in colpa; e soprattutto non provate a mentire, fingendo di riportare un titolo orecchiato nel telegiornale, o magari provando a citare “Fai bei sogni”, di cui avete soltanto visto il film. Non datevi pena: nell’ultimo anno 60 italiani su 100 non hanno letto un libro; ma la percentuale sale se consideriamo le regioni del Sud. Dunque se vivete in Calabria e l’anno scorso non avete letto neanche un libro siete in  buona compagnia, siete maggioritari, perché 70 calabresi su 100 hanno fatto così. Tuttavia, se siete fra questi, disponete di una occasione stimolante: perché a questo punto si tratta di provare una esperienza del tutto nuova, che potrebbe sorprendervi. Ma io mi rivolgo anche a quella minoranza un po’ smarrita che invece i libri li legge, e non si chiede perché lo fa (a meno che a spingerli sia solo la spocchia, ma a questo punto vi consigli...